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In questi giorni molte sono state le notizie che hanno popolato le nostre giornate. Ma siamo sicuri che tutto quello che leggiamo sia vero?
Aiutati dal sito del Ministero della salute proviamo a smentire alcune bufale, che seppur a volte clamorosamente false, hanno fatto breccia in molti di noi creando panico e preoccupazioni inutili.
Le più famose riguardano il settore alimentare e, più in generale la nostra vita quotidiana. Ecco alcuni esempi: 

1)L’ozono sterilizza l’aria e gli ambienti e non mi fa infettare dal nuovo coronavirus 

Secondo il ministero non ci sono prove che abbia un effetto sterilizzante sugli ambienti e di       conseguenza permetta di evitare il contagio. 

2) Se pulisco pavimenti e superfici con il vapore li sterilizzo dal nuovo coronavirus e mi proteggo dall’infezione 
 
Anche in questo caso non ci sono prove che il vapore svolga un’azione sterilizzante nei confronti del coronavirus. Per le pulizie di casa, il ministero consiglia di lavare pavimenti e superfici con acqua e detersivo e poi disinfettarle con una soluzione a base di cloro attivo allo 0,1%. Per le superfici che vengono toccate più di frequente, come le maniglie, la percentuale di cloro attivo sale allo 0,5%. Per le superfici dove le soluzioni a base di cloro come la candeggina non vanno bene, è possibile utilizzare l’alcol. 


 
3) Non è vero che i fumatori rischiano più degli altri di ammalarsi di Covid-19 
Secondo L’OMS è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus in quanto l'atto del fumo fa sì che le dita (ed eventualmente le sigarette contaminate) siano a contatto con le labbra, il che aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. I fumatori, inoltre, possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare forme di malattia gravi, come la polmonite. 



 4) Le zampe dei cani possono essere veicolo di coronavirus e vanno sterilizzate con la candeggina 
 
Non ci sono attualmente evidenze che i cani e gli animali d'affezione in generale possano trasmettere il coronavirus. La candeggina non va usata per disinfettare le zampe dei cani al rientro da una passeggiata. Quando si rientra in casa è opportuno provvedere alla sua igiene pulendo prima le zampe con prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro) e poi asciugandole bene.  


 
5) Chi abita in zone con clima caldo umido è più a rischio di infezione da nuovo coronavirus 
 
Le evidenze attuali indicano che il coronavirus può essere trasmesso in tutte le aree, comprese quelle con clima caldo e umido.
 6) Applicare la vaselina intorno alle narici, intrappola il virus così non entra nel naso 
 
Non ci sono evidenze che il virus resti intrappolato dalla vaselina. Per evitare il contagio è necessario rispettare le distanze di sicurezza e non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate o disinfettate. 
7) Il nuovo coronavirus può essere trasmesso attraverso le punture di zanzara
 
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso. Perciò niente in comune con le punture di zanzara. 


 
8) Bere metanolo o etanolo protegge dall’infezione da nuovo coronavirus 
 
Metanolo ed etanolo sono velenosi e possono provocare gravi danni all’organismo. Sono utilizzati in alcuni prodotti per la pulizia per eliminare il virus dalle superfici, ma non vanno ingeriti. 
9) Fare gargarismi con la candeggina, assumere acido acetico o steroidi, utilizzare oli essenziali e acqua salata protegge dall’infezione da nuovo coronavirus 
 
Nessuna di queste pratiche protegge dal COVID-19 e alcune di queste sono pericolose per la salute.
 

 
10) Asfalto pericoloso
 
In molti hanno preso sul serio una bufala diventata presto virale: si tratta ancora una volta di un file audio whatsapp secondo cui “alcuni medici” «avrebbero caldamente consigliato di utilizzare solo un paio di scarpe per andare fuori, e lasciarle fuori dalla porta di casa una volta utilizzate». Il motivo è «Perché – si legge nel file – sembra che il virus riesca a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto». Sull’argomento sono intervenuti il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio e, in tv Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute e membro dell’Organizzazione mondiale della sanità. Sul dato dei 9 giorni nessuno può sbilanciarsi, ma Ricciardi ha sottolineato che «il virus si trasmette dal contatto, dall’interazione fisica tra due persone».  


 

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